Il senso di.... Velastregata

Il sibilo del vento affettato dalle sartie, lo scricchiolio delle scotte morse dagli stoppers, col rumore dell'acqua tagliata dalla spigolosa prua che si tuffa sbandata con delfinei beccheggi, la randa e il fiocco quando ben a segno che rapiscono il vento nella loro tela e tu sei là, signore incontrastato dell'invelato guscio, padre di rotta per una ambita meta stretto a quel timone che affonda il lungo aratro. Odori di brezza, colori di un tramonto, uno specchio di rada dove afforchi le tue marre tra sgombri arrosto e un sigaro cubano......

Questa è l'essenza e lo spirito della nostra associazione velica. Se dunque tra il fragore delle onde sei riuscito a percepire lo stregato cantico delle sirene, molla la tua ancora sotto il faro bianco di Velastregata, togliti i sandali e bagnati i piedi nell'acqua turchese all'ombra del legno di capitan Hook........ ed anche tu rimarrai inevitabilmente stregato.


mercoledì 9 novembre 2011

Alessandro alla Vendèe Globe 2012

Alessandro di Benedetto, premiato velista dell'anno 2010, si sta preparando a ripetere quanto oggetto della sua mitica impresa effettuata a bordo di un guscio di noce di soli 6,50 metri. Tenterà questa volta, partecipando alla regata del Vendèe Globe 2012 sfidando i più forti velisti del globo, di effettuare il giro del mondo senza assistenza e senza scalo (ovvero senza mai mettere piede a terra) su un'imbarcazione di 18 metri, un'Imoca 60 progetto Finot-Conq, un pò vecchiotta (1998) ma secondo Alessandro, che ha già l'appoggio di uno sponsor Francese di materie plastiche, con un refitting di 150.000 euro può diventare discretamente competitiva. Sarà lui stesso a lavorarci sopra con l'esperta manualità che lo contraddistingue. Questa durissima regata, che arriva fino al terribile 50mo parallelo, è considerata per difficoltà e pericolosità, l'Everest della vela infatti ad ogni edizione disputata si sono verificati rovesciamenti, cadute in mare, naufragi e ci sono stati anche dei morti. Se Ale riuscisse in questa impresa insidierebbe il trono di Giovanni Soldini, il famoso navigatore solitario che comunque non ha mai partecipato a questa temibile regata estrema.



 


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