Il senso di.... Velastregata

Il sibilo del vento affettato dalle sartie, lo scricchiolio delle scotte morse dagli stoppers, col rumore dell'acqua tagliata dalla spigolosa prua che si tuffa sbandata con delfinei beccheggi, la randa e il fiocco quando ben a segno che rapiscono il vento nella loro tela e tu sei là, signore incontrastato dell'invelato guscio, padre di rotta per una ambita meta stretto a quel timone che affonda il lungo aratro. Odori di brezza, colori di un tramonto, uno specchio di rada dove afforchi le tue marre tra sgombri arrosto e un sigaro cubano......

Questa è l'essenza e lo spirito della nostra associazione velica. Se dunque tra il fragore delle onde sei riuscito a percepire lo stregato cantico delle sirene, molla la tua ancora sotto il faro bianco di Velastregata, togliti i sandali e bagnati i piedi nell'acqua turchese all'ombra del legno di capitan Hook........ ed anche tu rimarrai inevitabilmente stregato.


giovedì 29 dicembre 2011

Velastregata Sostenibile

Velastregata è amica dell'ambiente. La sua sede istituzionale, attraverso l'utilizzo di tecnologie ad energia rinnovabile, contribuisce giornalmente all'abbattimento di considerevoli quantità di emissioni nocive che altrimenti danneggerebbero l'atmosfera, e dunque la nostra stessa esistenza. Sul tetto,18 pannelli fotovoltaici Sunpower ad altissima efficienza compongono l'infaticabile impianto che genera energia elettrica dal sole. L'elevata qualità delle celle costituite da purissimo silicio monocristallino, erogano una potenza di 5,4 Kwp con un'efficienza intorno al 19%. La sola produzione energetica che l'impianto ha prodotto da settembre a dicembre 2011, pari a 11.000 Kwh (dunque relativa ad una limitata produzione invernale), è equivalente ad una mancata emissione nell'atmosfera di 4.200 Kg di CO2 che a sua volta può equivalere ad un mancato transito di un'autovettura media per 26.500 km o equivalere a piantare 110 arbusti che crescano per 10 anni. Il riscaldamento del villino, del tipo idrotermico, è garantito da un sistema misto costituito da un termocamino a legna e da una caldaia termica a biomasse che lavora generalmente a pellet in maniera automatica. I due impianti sono tra loro alternativi secondo il bisogno. Il sistema garantisce il confortevole riscaldamento dei due piani dell'immobile nonchè la produzione giornaliera di 300 litri di acqua calda sanitaria (lorda) stoccata in uno specifico boiler di accumulo con alto potere coibentante. Una delle zone più fredde al piano terra dell'immobile, è fornito di impianto idrotermico a pavimento "Chemidro" che garantisce una produzione di energia riscaldante ad altezza d'uomo, evitando inutili dispendi termici. Infine, è già predisposto un'impianto solare termico che sarà definitivamente installato nella primavera 2012 per la produzione di acqua calda sanitaria, la quale sarà stoccata nello stesso boiler esistente da 300 litri avente in origine funzione bivalente. Il piacere di contribuire alla salvaguardia dell'ambiente è associato alla soddisfazione per il considerevole risparmio economico.

martedì 20 dicembre 2011

Tassa di stazionamento: quello che nessuno vi ha ancora detto!!

Il sole 24 ore ha pubblicato un’indagine dell’anagrafe tributaria fino ad oggi riservata, che ha setacciato i dati dei possessori di imbarcazioni immatricolate, battenti bandiera italiana. Secondo l’anagrafe,  sembra che 42.000 armatori siano presunti evasori fiscali data la media dei redditi dichiarati inferiore ai 20.000 euro. Ebbene, il quotidiano ha preso una grossa cappellata dai contorni alquanto opachi che lasciano presagire una campagna mistificatoria orchestrata ad arte. Si è fatto, in questo frullato di dati, di tutta un erba un fascio poichè sono state prese in esame tutte le barche immatricolate in Italia (c.ca 100.000) senza alcuna distinzione di dimensione per cui, nel secchio inquisitorio troveremo anche il vecchio natante di 6 metri spinto da 200 cavalli, che con la vecchia normativa doveva essere obbligatoriamente immatricolato. La mistificante indagine ha dunque classificato tutte le imbarcazioni in “fascia medio alta” facendo credere che quei numeri fossero riferiti a barche sopra i 10 metri pertanto tassabili ai sensi del nuovo chiacchierato decreto. Andiamo ad evidenziare i veri dati brutalmente violentati dalla grande cantonata presa dall’autorevole quotidiano. Delle 100.000 imbarcazioni immatricolate, solo 44.618 superano i 10 metri di lunghezza. Tra le restanti 50.000 ed oltre, immatricolate ma sovente abbondantemente sotto i fatidici 10 metri, una gran parte sono barche con valore pressochè nullo o addirittura vecchie e perennemente rimessate. Errate dunque le considerazioni dell’anagrafe tributaria la quale deduce che chiunque possieda una barca sia indiscutibilmente ricco e evasore, non considerando che è ampiamente giustificabile la media prodotta in cui, di fatto, vengono racchiuse le piccole imbarcazioni vecchie, obsolete, o rimessate, i cui possessori ovviamente, non essendo magnati del petrolio o industriali  della chimica, dichiarano i fatidici 20.000 euro di reddito. Di seguito riportiamo i dati reali (relativi a imbarcazioni immatricolate di qualsiasi stazza battenti bandiera Italiana) forniti dall’UCINA nell’indagine “la nautica in cifre” presentata ad ottobre 2011.


Totali imbarcazioni immatricolate:        101.538
Totali imbarcazioni imm. sino a 10 mt:  56.920
Totali imbarcazioni imm. oltre 10 mt:    44.618 (uniche unità soggette a tassazione)

Le 44.618 imbarcazioni immatricolate sopra i 10 metri risultano divise come sotto riportato.

Barche a vela
da 10 a 12 metri:          8.671
da 12,01 a 18 metri      6.430
da 18,01 a 24 metri:     433

Barche a motore
da 10 a 12 metri:          13.720
da 12,01 a 18 metri:     12.917
da 18,01 a 24 metri:     2.203

Barche sopra i 24 metri (navi):         244