Il senso di.... Velastregata

Il sibilo del vento affettato dalle sartie, lo scricchiolio delle scotte morse dagli stoppers, col rumore dell'acqua tagliata dalla spigolosa prua che si tuffa sbandata con delfinei beccheggi, la randa e il fiocco quando ben a segno che rapiscono il vento nella loro tela e tu sei là, signore incontrastato dell'invelato guscio, padre di rotta per una ambita meta stretto a quel timone che affonda il lungo aratro. Odori di brezza, colori di un tramonto, uno specchio di rada dove afforchi le tue marre tra sgombri arrosto e un sigaro cubano......

Questa è l'essenza e lo spirito della nostra associazione velica. Se dunque tra il fragore delle onde sei riuscito a percepire lo stregato cantico delle sirene, molla la tua ancora sotto il faro bianco di Velastregata, togliti i sandali e bagnati i piedi nell'acqua turchese all'ombra del legno di capitan Hook........ ed anche tu rimarrai inevitabilmente stregato.


domenica 10 ottobre 2010

Charter Eolie settembre 2010

Settembre è tra i periodi migliori per assaporare quanto ci sia di meglio nell’arcipelago delle Eolie. Con porto di base Reggio Calabria, a bordo di un Oceanis 373, tre cabine e due bagni, attraversammo le 45 miglia marine che ci separavano dalle Eolie. Per quella settimana, l’accordo con i partecipanti fu di effettuare sempre in barca le colazioni ma alternare le cene a bordo con “puntate” a  ristoranti, trattorie o pizzerie che ci avessero ispirato. Così fu, e in quel modo ci inebriammo tra  innumerevoli piatti della cucina Siciliana ed Eoliana, che scolpirono nei nostri ricordi un indimenticabile caleidoscopio di sapori.  Ad esclusione di Alicudi per mancanza di tempo utile, visitammo tutte le stupende isole non tralasciando alcun dettaglio per quanto possibile. Vulcano con la sua grotta del cavallo e la piscina delle vergini; Lipari con la turchese “spiaggia bianca” detta anche “cala pomice” dai caraibici colori; la bella Filicudi dove aspettare il tramonto tra le quinte dello scoglio della canna; Salina con la meravigliosa baia di Pollara utilizzata come scenografia naturale per il film “il Postino” nonchè, l’ormeggio davanti alla frazione di Lingua per gustare le strepitose variopinte granite alla frutta di “Alfredo”, veramente mitiche;  Panarea, oltre al microscopico delizioso paesetto tutto affacciato sul porticciolo (che non è un vero e proprio porticciolo...),  divente tappa obbligata cala Zimmari e soprattutto cala Junco con un’acqua che forma un arcobaleno di colori dalle inverosimili striature verdi, turchesi e blu. Concludendo con “Iddu” come lo chiamano i Siciliani, ovvero il fumante Stromboli, con le sue spiagge nere come la pece e le grandi profondità sotto riva. Bello è arrampicarsi per le variopinte viuzze del paese, piene di negozietti tipici fino ad arrivare alla piazzetta panoramica che offre un panorama mozzafiato e uno scorcio sull’isolotto di Strombolicchio, il quale, non tutti sanno, rappresenta il punto più settentrionale della regione Siciliana. Quell’anno, responsabilmente, non facemmo l’escursione di notte alla sciara di fuoco, visto che non avevamo ancora forgiato la dovuta e necessaria esperienza sui luoghi.


Salina: baia di Pollara, vista dalla casa del set "il Postino" di Troisi



casa del set "il Postino"