Il senso di.... Velastregata

Il sibilo del vento affettato dalle sartie, lo scricchiolio delle scotte morse dagli stoppers, col rumore dell'acqua tagliata dalla spigolosa prua che si tuffa sbandata con delfinei beccheggi, la randa e il fiocco quando ben a segno che rapiscono il vento nella loro tela e tu sei là, signore incontrastato dell'invelato guscio, padre di rotta per una ambita meta stretto a quel timone che affonda il lungo aratro. Odori di brezza, colori di un tramonto, uno specchio di rada dove afforchi le tue marre tra sgombri arrosto e un sigaro cubano......

Questa è l'essenza e lo spirito della nostra associazione velica. Se dunque tra il fragore delle onde sei riuscito a percepire lo stregato cantico delle sirene, molla la tua ancora sotto il faro bianco di Velastregata, togliti i sandali e bagnati i piedi nell'acqua turchese all'ombra del legno di capitan Hook........ ed anche tu rimarrai inevitabilmente stregato.


lunedì 7 novembre 2011

Autogrippiale

Avete passato una giornata stupenda in barca ancorati nella vostra caletta preferita. Comincia a far sera e non avete ancora salpato perchè vi piace assaporare i colori e gli odori del tramonto. Seppur con rammarico è giunta l’ora di farlo ma.... dopo 30 secondi di facile recupero di catena, improvvisamente il salpaancore urla di dolore strattonando la prua verso il basso. Ebbene si, avete incagliato l’ancora. Dopo vari inutili tentativi, per sfiga siete su un fondale di 9 metri e nessuno in barca se la sente di immergersi a quella seppur modesta profondità per tentare di recuperare l’ancora, inizia a far buio. Ovviamente, quando avete ancorato, non avete previsto un grippiale. Che fate? vi rimane solo di mollare l’ancora con tutta la catena, al limite legandoci un gavitello col rischio che comunque, l’indomani, ve l’abbiano già fregata. Meditando sull’epilogo di questo storybord letterale, da oggi potreste evitare di trovarvi in una simile spiacevole situazione utilizzando un intelligente accessorio che si collega tra l’ancora e la catena. Esso è costituito da due attacchi di acciaio inox ognuno rispettivamente collegato stabilmente all’ancora e alla catena (detti “cardine” e “meccanismo di blocco/rilascio”), costituenti di fatto, un sistema di attacco ancora/catena tradizionale. In condizioni normali risulterà impossibile separare i due attacchi tra loro, ma in caso di incaglio, un terzo meccanismo (detto”sonda di massa” composta da due semigusci con dispositivo a scatto) permetterà lo sgancio immediato delle parti separando così la catena dall’ancora, disincagliandola di conseguenza. In sostanza, per arrivare a questo risultato ci si deve portare quanto più possibile “a piombo” di catena, ovvero sulla verticale dell’ancora; agganciare la cilindrica “sonda di massa” alla catena e lasciarla cadere verso il basso. Questa, per gravità andrà a cozzare sul meccanismo di rilascio posto subito dopo la cicala che svincolerà così l’ancora dalla catena. Un robusto cordino  dal carico di rottura di 700 kg (detto sagola di recupero) collegato alla catena e al diamante dell’ancora, permette di recuperare agevolmente questultima. Anche la “sonda di massa” è fornita di una cimetta che si rende indispensabile al suo recupero laddove il dispositivo non riuscisse a sbloccare l’ancora al primo colpo. Quello che noi abbiamo definito “autogrippiale” riteniamo si possa decisamente fregiare del titolo di “intelligenssorio”.

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